La discoteca del terzo orecchio
Björk | Vespertine |
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Diciamo subito tutta la verità. È un disco controverso: pubblico e critica si sono divisi nel giudizio. Alcuni non l'hanno digerito, per altri, come noi, è il miglior disco del 2001, l'album più bello nella storia del folletto islandese. Björk finalmente piega tutto il suo intarsio elettronico alle ragioni della poesia e da un bozzolo spande canzoni da brividi, intimiste ed emozionanti, di una bellezza algida. Metalli sonanti e arpe celestiali, cori, archi e segreti bisbigli, talvolta sbucano persino organi Hammond e infine la sua splendida voce vibrante che si apre e distende su melodie sublimi. Artista multimediale come nessun altro, Leone d'oro a Cannes per "Dancing in the Dark" (dal quale è stato tratto "Selma Songs"), Björk si è anche divertita a spargere nel suo stesso sito e in vari angoli della rete, e perfino su riviste, i diversi brani dell'album prima ancora che arrivasse nei negozi, facendosi beffe del dogma del copyright. |