La discoteca del terzo orecchio
Broadcast | The noise made by people |
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Una nave spaziale del 2600 circa sbarca alcuni
archeologi musicali. Devono ricostruire un cd di brani pop, di quelli che
andavano alla fine del millennio precedente. Trovano dischetti sparpagliati
in un negozio, c'è di tutto. Colonne sonore di b-movie horror e fantascienza,
sigle di qualche serial TV, qualche vincitore di Sanremo, psichedelia anglosassone,
avanguardia, rock, folk e persino jazz. Rielaborano le tracce, impastano,
non sono gran che come musicologi. Ignorano le divisioni in categorie dell'epoca.
Si confondono parecchio. Tirano fuori un cd molto più fascinoso,
divertente e imprevedibile rispetto a quelli prodotti allora. Un miscuglio
naif, surreale, ibrido, fiabesco, un po' casuale , dove gli alieni aggiungono
arrangiamenti fuori sincronia, riletti in modo fantamusicale. In più
una voce femminile romantica, eterea e spesso straniante. Ci si sperde un
po' tra ricordi indefiniti, illusioni e malinconie. I veri Broadcast sono di Birmingham, ed è un gruppo che suona su percorsi diversi. Alcuni di avanguardia, altri immersi in giochi inaspettati di citazioni. Tranquilli, niente di troppo intellettuale, sono ancora frammenti di armonie pop-rock che schizzano da un mortaio geniale. |