La discoteca del terzo orecchio
Sons of the desert | Greedy |
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Tre inglesi e due francesi che vivono tra Parigi e la Bretagna. Vivono in quel microcosmo della musica popolare dove ogni utopia è possibile. Virtuosi e sconosciuti genietti della contaminazione realizzano un disco capolavoro frullando stili, epoche e generi diversissimi. Toni delicati di folk acustico celtico, accelerazioni elettriche mozzafiato, arie country, echi zigani, spruzzate di bluegrass, jazz, siparietti di cabaret e altro ancora nell'alternarsi di una voce femminile incantevole e di un ugola maschile alquanto potente. Assente la batteria ma il ritmo non manca, affidato a bodhran e contrabbasso. Un album apolide, visionario, divertente e imprevedibile. Caldamente raccomandato anche se è un'impresa acquistarlo. Il leader Ewan Shield ha pessime relazioni con le case discografiche: solo tre album gioiello in una dozzina di anni, introvabili e mai distribuiti fuori dalla Francia. A peggiorare le cose sta la scelta di un nome adottato anche da un più popolare gruppo americano (attenzione a non confonderli) che fa del banale country. |