C’è un piccolo universo parallelo di minuscoli omini che vive in una striscia, nata una notte in un locale fiorentino, durante una sbronza colossale. C’è una striscia disegnata in modo minimale, persino più di Dilbert. Acid Street di Andrea Ancona è un luogo, sta da qualche parte. Lo ritrovi e le storielle vanno avanti, si infittiscono e si intersecano come in un film di Altman, con aggrovigliamenti mentali, ferocia inusitata ma anche delicata poesia e garbato umorismo. E ogni volta ti chiedi come è possibile che pupazzetti tratteggiati così semplici abbiano vicende tanto macchinose e casini di vita talmente grandi. È una comic strip davvero atipica. Dietro c’è il gusto dell’autore per la narrazione astrusa e surreale, un piacere di inventare trame minute e sghembe, una voglia di raccontare srotolata nel tempo con piccoli disegnetti nella forma di un teatrino di tavole. |