Una
tavolozza con tante personalità colorate per pennellare gag in
continuazione: questa è stata negli anni la formula vincente di
Beetle Bailey. Il grassone irascibile, il
pigro, il tontolone, il fighetto, il macho, il capo assatanato, il nero
permaloso, la bambolina sexy e tantissime altre ancora. Certo, ha pesato
molto anche la divertente ambientazione militare, un esperienza familiare
a diverse generazioni. La descrizione dissacrante dell'esercito di marmittoni
di Mort Walker, analoga alla satira corrosiva
del film "M.A.S.H." di Robert Altman, non corrisponde ormai
più alla realtà. Non esistono più coscritti e con
loro è svanita anche l'infinita gamma di sfumature sociali dei
soldati. Sull'attuale esercito USA di volontari affamati di soldi e lavoro,
rivestiti
di tutta la migliore ipertecnologia di guerra, c'è poco da ridere
e in parte questo spiega l'appannamento negli ultimi anni della popolarità
del milite Bailey. Il successo della striscia è stato comunque
enorme, tra le prime tre o quattro più distribuite e vendute nella
storia delle comic strip, amata dalla critica e considerata nel suo genere
un abbecedario per un'ipotetica scuola del fumetto.
|