Un'immensa e interminabile saga attraverso trenta anni
di storia americana. Una striscia atipica, aperta alla cronaca e al costume,
con personaggi che crescono, invecchiano, aumentano con l'arrivo di nuove
generazioni, vanno e vengono. E tanta satira politica, corrosiva, inesorabile
e spietata. Doonesbury è un colosso nel mondo delle comic strip:
impossibile riassumere in poche righe tutto quello che con allegria e
amaro sarcasmo è passato nelle tavole disegnate da Gary Trudeau.
Il
personaggio che da il titolo alla striscia ha iniziato da un college al
tempo dei figli dei fiori e dopo matrimoni, tradimenti, divorzi, figli,
disoccupazione, amicizie sgangherate, diversi presidenti alla Casa Bianca
con i loro scandali, oggi dirige un'azienda di software. La sua storia
si è intersecata con mille altre vicende pubbliche e private.
Scandito dai tempi della cronaca politica, attento all'evoluzione sociale,
il mondo di Doonesbury è in continua ebollizione, ben diverso dalla
sfera senza tempo dei Peanuts di Schultz e di altre strisce. Le tavole
di Trudeau non hanno il dono dell'universalità, il pubblico dei
lettori è maturo e intellettuale. Se il termine non suonasse equivoco
si potrebbe parlare di comics per adulti. Spesso la striscia passa dalla
pagina dei fumetti a quella dell'editoriale. Talvolta per sorridere bisogna
aver un buon grado di conoscenza delle vicende nordamericane. Il successo
comunque è enorme: Doonesbury risveglia la coscienza critica collettiva
con un umorismo geniale. |