Raccontare nei dettagli il percorso artistico di Vanna Vinci non è semplice. Non ci proveremo proprio. Una serie di racconti che potremmo definire narrativa disegnata perché il termine fumetti è riduttivo. Un bel po' di collaborazioni con un lungo elenco di autori, illustrazioni a libri, riviste, quotidiani, pubblicità. Persino una pubblicazione con i giapponesi, un'autentica sfida per un autore italiano. Vanna si diverte a disegnare e raccontare, la passione è diventata professione ma ha non perso il gusto di avventurarsi in generi e forme espressive diverse. E tra le sue esperienze ha aggiunto quella di una comic strip, un genere che richiede veloce sintesi di testi e disegno. La leggenda dice che da piccola per farla stare buona le davano fogli e pennarelli. Quelle mani da grande faranno partorire, letteralmente, su carta una bambina cattivissima, dotata di un umorismo acido e intelligente. Nella genesi, il prologo di otto strisce che mostrano la nascita , la Bambina Filosofica rivela subito la sua natura impossibile ed esibisce un'indisponibilità totale verso il mondo rifiutandosi di abbandonare il ventre materno. Apparsa all'inizio su Mondo Naif dove ogni tanto fa capolino con vignette singole, è stata poi pubblicata su otto numeri di Linus tra luglio 2000 e aprile 2001, un onore che la bibbia nazionale delle comic strip ha riservato a ben pochi cartoonist italiani. |