Sapete già che nelle università non si pensa solo a studiare, ci mancherebbe. Mazzate agli esami, tomi e manuali che emanano messaggi di colpa, storie d’amore smontate o mai nate, nottate con sbornie e pensieri storti, tutte frustrazioni che favoriscono la creatività. Da questo fertile terreno accademico e dall’irrefrenabile gusto per il casino goliardico nasce “Storie di vita vissuta” di RX, Roberto Gionta, un giovanissimo autore che frequenta l’università di Trento. La striscia appare nel 2005 su un’impertinente fanzine chiamata Cakkio Comics fondata assieme ad un piccolo gruppo di amici. Ma Gionta, a differenza di altri bimbi sani che vagheggiano magari di diventare ingegneri aerospaziali, sogna sin da piccolo di diventare un cartoonist. Con caparbietà trascina la strip su un weblog, altro canale con cui si diventa editori di se stessi. E a questo punto cominciamo in tanti a scoprire il suo RX con il nasone a lampadina, antieroe lontano mille leghe dagli improbabili modelli di fighetti propinati dalla TV, dal miele e dal perbenismo ipocrita che ci assedia. Con folate di pessimismo ridanciano e fresca cattiveria crea un’immediata empatia e sollievo nel lettore. Ma soprattutto, ed è questo quello che poi importa davvero, funziona, diverte e strappa risate. |